Ebrei italiani e stranieri, “zingari”, slavi, sudditi nemici, ma anche antifascisti e cinesi internati nei quindici campi di concentramento e nelle numerose località d’internamento istituite dal regime fascista durante la Seconda guerra mondiale in Abruzzo. Ma anche tre grandi campi per prigionieri di guerra a Sulmona, Avezzano e Chieti, e tre distaccamenti di lavoro attivi all’Aquila a Poggio Cancelli e a Ortucchio.
Tra i loro reticolati furono imprigionati e utilizzati per il lavoro migliaia soldati di diverse nazionalità: inglesi, americani, jugoslavi, francesi, greci, indiani, sudafricani, australiani, russi e numerosi arabi che combattevano con l’esercito britannico. Vicende, percorsi di vita e luoghi della memoria in gran parte poco conosciuti che la mostra foto-documentaria Prigionieri e interanti in Abruzzo durante la Seconda guerra mondiale vuole ricordare. L’esposizione sarà inaugurata sabato 17 agosto, alle ore 12,30 a Cabbia di Montereale in via San Rocco, zona Campo Sportivo, e sarà visitabile fino al 19 agosto, ingresso libero.
Nelle cinque sezioni in cui sono divisi i trenta pannelli che la compongono, si potrà conoscere come e perché l’Abruzzo divenne una delle principali regioni dove segregare migliaia di persone durante il conflitto, quali furono le strutture utilizzate, le condizioni di vita e i rapporti tra gli internati e la popolazione locale. Un’intera sezione è dedicata all’Aquilano, con specifici approfondimenti su Pizzoli, dove fu internato il martire antifascista Leone Ginzburg, e Montereale dove fu confinata anche la madre di Joyce Lussu.
L’ultima parte della mostra illustra ciò che accadde durante l’occupazione nazifascista, ricordando che in molti casi furono proprio le amicizie che nacquero, nonostante la martellante propaganda razzista e antisemita, tra gli internati e le genti d’Abruzzo a salvare molti di essi.
Per chi volesse approfondire questi temi e avere un quadro completo del contesto storico di ciò che accadde in quegli anni, a lato della mostra è stato organizzato l’incontro: Quando la storia mondiale passa per l’Abruzzo. Al convegno, che si svolgerà in paese, a Callurré, lunedì 19 agosto alle ore 18,00, interverranno Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto storico per il movimento di liberazione di Ascoli Piceno e Nicola Palombaro ricercatore dell’Istituto abruzzese della Resistenza, in dialogo con Lucia Ceci, direttrice del Centro Romano di Studi sull'Ebraismo.
Lo sguardo sul mondo scandirà anche la Notte bianca del 19 agosto, in cui le piazzette del borgo si animeranno con musica klezmer, brasiliana (samba e bossanova), irlandese, balcanica.